Cappella del tesoro 01
CAPPELLE RADIALI: CAPPELLA DEL TESORO
1907-1914
Unità archivistiche: disegni 2
La serie è costituita da 2 disegni relativi alla cappella del Tesoro, un tempo dedicata alle stimmate di san Francesco, ampliata nel 1690 ad opera del genovese Filippo Parodi e destinata alla custodia delle reliquie di sant’Antonio e di altri santi, precedentemente conservate nella sagrestia della basilica.
Qualche secolo più tardi, nel 1901, la Veneranda Arca decise di proseguire i lavori di decorazione della cupola della cappella del Tesoro. La Presidenza si rivolse all’architetto Camillo Boito per decidere se fosse meglio «dipingerla a chiaroscuro od invece ornarla con stucchi»; l’architetto, in una lettera datata 4 aprile 1901, si espresse a favore della decorazione a stucco. La Veneranda Arca, dunque, si adoperò per reperire i fondi necessari all’esecuzione delle nuove decorazioni e invitò gli artisti locali a presentare i loro lavori. Nel 1907 presentarono il loro progetto sia i fratelli Ferruccio e Augusto Sanavio, in collaborazione con Carlo Bianchi, sia Pietro Novelli, tutti scultori padovani.
L’Arca, dopo aver visionato entrambi i progetti, giudicò quelli di Novelli non «corrispondenti all’importanza dell’opera» mentre prese in «considerazione quello presentato dallo scultore Sanavio» con il quale nel gennaio del 1910 stipulò il contratto. I lavori, finanziati in gran parte da Odette de Montesquion [Montesquiou], contessa di Gramont, si protrassero per circa due anni, dal 1912 al 1914. La finanziatrice è ricordata da un’iscrizione, posta sulla controfacciata della cappella, di cui si conserva un disegno anonimo (51.1).
Il secondo disegno, ovvero il bozzetto per l’altare della cappella, è invece opera del veneziano Giuseppe Longo, di cui non si hanno notizie precise, e al quale si deve anche la progettazione dell’altare della cappella dedicata a san Bonifacio.
*Inventario a stampa, pp. 2003-2004.
51.1 | 1912-1914 |
Studio dello stemma con motto «Gratia Dei sum id quod sum/ Stemma di famiglia della signora Odette de Montesquion [Montesquiou], contessa Gramont D’Aster insigne benefattrice per la decorazione di questa cupola ad MCMXIII»
Autore: non identificabile |
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Matita e inchiostro su carta; cm 157 x 136 | |
St. cons. | Buono, foxing diffuso, manca l’angolo in alto a destra |
51.1 | 1907 giu. 11 |
Bozzetto per l’altare
Autore: Giuseppe Longo |
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China e acquarello su carta in passepartout azzurro; cm 103 x 72 | |
St. cons. | Discreto, foxing diffuso, inumidimento dei margini |